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Tre motivi per cui anche gli uomini dovrebbero leggere romance.

Questa è una domanda che mi sono sempre fatta: perché il genere rosa è l’unico connotato per essere appannaggio di un solo genere, quello ...

Libri di Angela

sabato 21 luglio 2018

A proposito di #PinkPride


Interrompiamo i consueti programmi per una riflessione in merito al caso “leggere romanzi rosa”, che, a quanto pare, ha infastidito parecchi.
Cercherò di essere breve, ma questa volta ho voglia di dirvi cosa ne penso io.
Ultimamente sono usciti alcuni articoli, scritti da donne, dai quali emergono una serie di punti che meritano una riflessione in più. Vediamoli insieme:

1. Il ROMANCE è un genere di serie B. Secondo il punto di vista di giornaliste e blogger schierate contro il LeggereInRosa, il romance non è affatto equiparabile agli altri generi di romanzo. Perché? Forse perché nei romanzi rosa si parla d’amore, o forse perché il punto di vista, il più delle volte, è quello femminile. Loro sostengono, banalmente, che da questo genere di romanzi non è possibile cogliere spunti di riflessione.

Io parlo della mia esperienza, in virtù di una VISIONE POPPERIANA (deformazione professionale) che vuole che l’eccezione non confermi affatto la regola, anzi la falsifichi. Nei romance ho trovato riferimenti ai grandi classici, riflessioni filosofiche, sociologiche, morali sui temi più disparati, dall’amore al pregiudizio, dalla diversità di estrazione sociale, di colore della pelle, di nazionalità, al superamento dei clichè e dei luoghi comuni che riguardano il ruolo della donna, le sue ambizioni, i suoi desideri.

2. Il RARE (l’evento dal quale tutto è partito) è un evento “allucinante”. Perché? Forse perché vi si radunano fan da tutto il mondo, forse perché la maggior parte di queste fan sono donne.

Come se non fosse la stessa cosa con gli appassionati di concerti, di videogames o di attori di Hollywood. Perché piantare una tenda fuori da un’arena tre giorni prima del concerto del tuo idolo ha senso ed emozionarsi davanti a un’autrice che con il suo libro ti ha trasmesso gioia, tristezza, malinconia, gelosia e chi più ne ha più ne metta diventa una cosa allucinante?

3. Le LETTRICI di ROMANCE sono CONTADINOTTE, CASALINGHE, DEPRESSE, INFELICI, INAPPAGATE, paragonate a delle PELLEGRINE alla ricerca di un qualcosa che dia senso alle loro vite vuote.

In questo caso, contesto innanzitutto il diritto, che non c’è, di esprimere giudizi di merito su persone vere. Le lettrici di romance possono fare le contadine, le casalinghe, possono trovarsi in un momento della loro vita non felice, essere alla ricerca di una realizzazione personale o professionale (e in Italia è certamente più che probabile), ma non è questo che le qualifica. Le lettrici di romance possono essere al contrario donne felici, sposate, innamorate, con o senza figli, donne in carriera, con lauree e master o con la terza elementare, ma non è questo che le qualifica. Le lettrici di romance sono persone e in quanto tali vanno RISPETTATE. Hanno forse gusti che non incontrano il vostro favore, e allora? Non credo che loro se ne facciano un problema. Lo è per voi?

4. Leggere LIBRI DI POCA SOSTANZA e con CONTENUTI STUPIDI non aiuta a migliorarsi.

Su questo punto avrei molto da dire, ma ho promesso di essere breve, quantomeno di provarci, quindi dirò solo questo: LEGGERE ARRICCHISCE. Leggere romanzi, riviste, saggi, classici, gialli, fumetti, romance, qualsiasi tipo di lettura ha lo straordinario potere di arricchire chi la fa. Persino leggere lo stesso libro dieci volte può arricchire quanto leggerne dieci diversi. Questo è stato dimostrato scientificamente, non sono io a dirlo. Se poi qualcuno ha da dire che i libri di oggi sono più semplici, dal punto di vista della scelta lessicale o della scelta del tema, rispetto a quelli di una volta, potrei anche essere d’accordo, ma ribadisco: i tempi cambiano. Un tema scritto da un bambino di dieci anni di sessant’anni fa era mille volte meglio di quello di uno di oggi. La qualifica di quinta elementare di sessant’anni fa aveva tutto un altro valore di quella di oggi. E allora? Come risolviamo questo oggettivo problema di fondo? Criticando? Penso che non sia costruttivo. Libri con un lessico semplice hanno il potere di avvicinare alla lettura coloro che non hanno mai aperto un libro in vita loro, di far scoprire la meraviglia delle parole scritte, di nuovi termini, di diversi modi di dire le cose, di descrivere le emozioni. Questo è un male? Non credo, non in un Paese dove la percentuale di lettori è tra le più basse d’Europa.

5. Le TRAME dei ROMANCE sono tutte UGUALI, in pratica si tratta della classica donzella sottomessa che accetta di buon grado di diventare l’oggetto sessuale del bad boy di turno.

Qui si tratta di campionamento. Se si intende attuare una generalizzazione simile senza un campione rappresentativo, si cade inevitabilmente in errore. Esistono romance con questo tipo di trama, ma sono tutti? Io ne leggo diversi, nella mia libreria se ne raccolgono a decine, eppure credo che solo due rispondano a questo tipo di descrizione. Tutti gli altri parlano di donne forti, donne capaci, donne appassionate. C’è l’analista di banca, la personal shopper, la chef, la libraia, la studentessa universitaria, l’avvocatessa, l’artigiana di cappelli e così via. Gli uomini sono il loro contraltare, non i loro dominatori.

6. Dai romance emerge una sorta di INDOTTRINAMENTO ETEROSESSISTA E PATRIARCALE.

Sì, è stato detto anche questo. Basterebbe il fioccare di titoli M/M per falsificare quest’affermazione, ma io aggiungo che il romance è uno di quei generi che si è evoluto con il tempo, insieme alla società, diventandone uno specchio, a volte spaventosamente fedele. La figura della donna, che tanta strada ha fatto negli anni, emancipandosi, è la protagonista in questo tipo di letteratura (e sì, ho scritto letteratura e lo ribadisco: letteratura). Siamo passate dalle donne sottomesse, desiderose di contrarre un buon matrimonio, realizzate nel loro essere mogli e madri, a donne strong, in carriera, che lottano e dimostrano le loro qualità sul lavoro e nella vita sociale. Le donne di oggi conservano le loro debolezze, i loro desideri, le loro velleità, ma si realizzano prima in loro stesse e poi in relazione con gli altri (vedi papabile marito). Se si sono letti solo romance di un certo periodo storico, si sono trovati solo certi modelli di donne e solo certi ideali. Se, al contrario, si continuano a leggere romance, si troveranno personaggi omosessuali (come il mio Ernest, che per altro è e rimane ancora il mio personaggio preferito), così come coppie in cui il ruolo dominante ce l’ha la donna e non più l’uomo. Come sopra, si tratta di campionamento.

7. Il MESSAGGIO cardine di ogni romance è quello di ANNULLARSI PER UN UOMO.

Direi che le osservazioni del punto 6 possono risultare esaustive anche per questo punto. Con l’aggiunta che il desiderare l’amore, per una donna, non la rende meno donna, meno meritevole di rispetto e dignità. Di certo non si parla di annullamento.

8. Le COPERTINE.

Torna il discorso del guardare solo una delle mille sfaccettature del genere. Esistono, sì esistono, copertine con il bel uomo a petto nudo, con addominali da urlo e, tra le braccia, la fanciulla dalla fluente chioma bionda. Ma sono tutte così?










Notate qualcosa?


In definitiva, per concludere, siamo passati dalle storie di donne raccontate da uomini (vedi Madame Bovary o Anna Karenina), dove la sorte dell’eroina di turno difficilmente era felice, alle storie di donne raccontate da donne (Jane Austen ne è stata l’antesignana e forse anche per questo viene oggi presa a modello da molte autrici di romance). Il romance evolve e con esso le sue storie, le sue lettrici e le sue autrici. Se qualcuno è rimasto indietro e non si riconosce più in modelli di vita che non appartengono più alla nostra società, con una visione dei ruoli risalente all’anteguerra, non è colpa del genere, ma solo perché non si è aggiornato con i nuovi titoli. Cogliete l’occasione e recuperate il tempo perso ;)

Leggere fa bene alla salute e all’intelletto.

#pinkpride
#ioleggorosa
#ioscrivorosa
E ne sono orgogliosa.

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